mercoledì 31 marzo 2010

Mi piace creare neologismi


Sì mi piace molto creare neologismi, nuove parole, nuovi aggettivi, nuovi ... verbi!
Non ci sto a pensare delle giornate, sono per lo più parole che mi capitano in testa per caso, parole che magari sbaglio a dire e le tengo per buone, altre volte invece è un collegamento diretto a quelle che sto usando e a quello di cui sto parlando!

La parola di oggi è un verbo: Nannàre= v. intrans. andare a letto, o andare a nanna; coricarsi.

[Questa foto la adoro, credo sia una abitazione hinoi, l'ho trovata nei meandri dei tumblr che seguo ed è la mia preferita in assoluto!]

Gnocchi al Pomodoro a mezzanotte


Non so cosa mi sia successo, ma ... mi è venuta una voglia matta di mangiare un piatto di gnocchi al pomodoro!!!!!! CHE BUONIIIII!!!*
Peccato siano le 00.13 a.m. e siccome non sono incinta non ho scuse per farmeli preparare!!!!!! Dovrò aspettare domani a mezzogiorno, quantomeno ma intanto mi consolo con questa favolosa immagine invitante!!!

martedì 30 marzo 2010

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Questa la dedico a noi *-*



Qui piove a intermittenza e la cosa non solo mi mette nostalgia ma mi rende ancora più difficile studiare (anche se rinunciare al sole per stare sui libri anche quello non aiuta!).
Mi manca così tanto il mio ragazzo che ci sto pensando da quando ho aperto i libri!
Non vedo l'ora che arrivi il w.e. per passare del tempo insieme. Questa la dedico a lui*

La mia collana di carta





Oggi sfogliando le vecchie foto per rimetterle un po' in ordine, mi è capitata "tra le mani" una foto di stile, che mi piace molto, che mi ricorda l'estate scorsa, ma soprattutto mi fa venire voglia che arrivi in fretta l'estate!*
La mia collana di carta (comprata lo scorso anno durante il FuoriSalone alla Boutique Fabriano, via Ponte Vetero, MI) e la mia camicettina a fiorellini fucsia perfettamente in tinta con la collana (quella è di H&M, ultimissima taglia super slim!!!) -gli okkiali sono di Prada-

hope u like them! N°joy!

sabato 20 marzo 2010

Il mio regno (o quasi!) per un'agenda!


Perchè io amo le agende! Anzi no: sono una maniaca delle agende, perchè non solo mi piacciono, ma mi piace curiosarci dentro, ovviamente in quelle degli altri, mi piace scoprire stili diversi di scrivere, di raccogliere fogli, appuntamenti, flyers, insomma di raggruppare i tratti principali delle proprie giornate dentro ad una copertina! Le agende per me sono come scrigni segreti, che nascondono mondi infiniti. Ricordi, appuntamenti, cose da fare, il passato, il presente e il futuro (soprattutto) organizzato nei modi più svariati a raccontare cosa siamo, ma anche come siamo: caotici, micrografici, colorati o asettici, ordinati, sbarazzini, infantili.
C'è chi dell'agenda ne fa una propria estensione e quindi l'agenda gli rassomiglia in tutto e per tutto, una copia in miniatura di quello che sono. Altri invece ne fa un piccolo vezzo, un neo che rappresenta una parte segreta, che rappresenta ciò che gli altri non sempre vedono.
E le dimensioni? Qui le dimensioni contano davvero. Perchè non sono solo indice di ciò che ci serve, ovvero avere tanto spazio o poco spazio, ma del nostro carattere, di ciò che abbiamo da fare e più banalmente di dove deve stare l'agenda e quindi: quanto spazio c'è nella borsa! Grandi, grandissime, oppure piccole o piccolissime, quasi mignon. E non fatevi ingannare perchè in tutto questo la misura più di tutto riflette un complesso modo di vedere la vita. Chi la porta piccola, ad esempio, può portare la sua vita sempre con se', in mano, ma anche in tasca, il che non significa che abbia poche cose da fare, anzi! Chi la porta grande è perchè organizza la vita secondo grandi spazi, magari ha tante cose da fare, ma all'occorrenza sa viverne anche senza (molto spesso quelle più grandi riguardano il lavoro, quindi uno se può se lo lascia alle spalle all'occorrenza!). Chi la porta media è apparentemente bilanciato, cioè a metà degli estremi, ha cose da fare, ha un discreto spazio nella borsa, può portarla con se' quasi sempre, il più delle volte a mano, a vista, perchè in tasca non ci sta; questo è indice di una discreta sicurezza in se' stessi, di un modo di prendere l'agenda per quello che è: una utile compagna di viaggio quando serve, che si adatta a varie situazioni.
I colori e i tessuti sono un moderno Arlecchino, una tavolozza degna dei migliori espressionisti! I colori più classici li conosciamo tutti, stanno spesso ad indicare un ambiente non molto elastico, o dei gusti passpartout (anche Chanel si basava in maniera prevalente su 4-5 colori must, che non subivano la moda, non invecchiavano, non venivano scoloriti dal tempo e che erano tanto malleabili quanto la creta!). Ma non tutti riescono a dare sfogo al proprio estro creativo con i "soliti" colori. Molti hanno bisogno di divertirsi, di esprimersi meglio, di lasciare un segno, di distinguersi dalla massa. Ecco che allora nascono i colori più svariati, i toni dell'azzurro, i toni del rosa e del porpora, gli arancioni, i gialli, i grigi, il jeans, le righe, i fiori, i pois e quant'altro! Così anche i giovani si sono adattati all'agenda. O meglio l'agenda si è adattata ai giovani!!! La società corre in fretta, le cose da fare sono sempre di più, tenere a mente tutto non è facile per nulla e l'aiuto di un agenda non guasta mai!
Non si pensi che ci si dimentica delle agende elettroniche, non sia mai!
Anche quelle vanno annoverate nella grande famiglia, ma le loro caratteristiche sono ormai tutte cose simili ed estese, ma allo stesso tempo non potranno mai sostituire un bel pezzo di carta!!! Per cui mi permetto di sorvolarle, anche perchè è difficile curiosare tra le pagine elettroniche, senza contare le varie password di protezione. Per altro sono tutte talmente asettiche e identiche che è difficile capire qualcosa di chi le possiede, per cui non attirano quasi per nulla il mio interesse, se non per quei piccoli e intelligenti smart-phone che ti permettono di avere più funzioni insieme, ma di solito non è possibile attaccarci foglietti, foto, cartoline, inviti etc, per cui non permettono di dare sfogo al proprio estro creativo ed organizzativo come invece dà la possibilità un'agenda cartacea.
Quindi torniamo alle agende cartacee.

[picture from Fabrabbit.Flickr]

giovedì 4 marzo 2010

Gelosia gelosia, la più brutta bestia che ci sia!

Questa mattina mi è venuta in mente .... La Gelosia!
Questo sentimento, che personalmente sono perlopiù incapace di provare, mi riguarda non poche volte, vedendomi come l'oggetto della gelosia, o il soggetto.
La gelosia è un sentimento piuttosto complesso, spinto da molte motivazioni, spesso concomitanti. "La gelosia, questa brutta bestia!" dice la mia mamma! La gelosia che distrugge chi la prova, ma anche chi la riceve, incastrandosi tra piccole frasi buttate lì quasi per caso.
La gelosia è un sentimento che coinvolge almeno due persone, ovvero due persone o più. Solitamente c'è un soggetto che prova gelosia e un soggetto che la riceve, cioè che è l'oggetto stesso della gelosia. Se raddoppiate esponenzialmente il soggetto e l'oggetto ottenete un complesso intreccio di sentimenti e di rimandi, una partita a Risiko su scala reale.
La gelosia credo di averla provata davvero poche volte, e più che altro era rivolta ad oggetti reale e non a persone (il mio motto prediletto è vivi e lascia vivere, per cui la gelosia per le persone mi riguarda davvero poco). La gelosia in amore nemmeno mi ha mai riguardato, ne' provata ne' ricevuta.
E la gelosia in amicizia, la conoscete? Io sì.
Non credo proprio di averla mai provata, forse in un rapido frangente, subito dimenticata; ma credo di esserne stata oggetto.
Per me che ammettere di essere oggetto di gelosia significa ammettere allo stesso tempo un proprio valore intrinseco (automatismo concettualmente sbagliato, che comporta la presunzione di sapere perchè una persona sia gelosa, cosa che in realtà non possiamo sapere; ma del resto è altrettanto difficile ipotizzare che si provi gelosia per qualcosa di peggio, si dà per scontato- forse troppo scontato- che i nostri sentimenti tendano verso qualcosa di meglio, o percepito come migliore) è molto difficile ammettere che ci sia qualcuno effettivamente geloso di me, ma ora devo ammettere che ..... certi comportamenti, certe parole mi hanno svelato un sentimento che credo si avvicini molto alla gelosia e messo davanti ad uno specchio ne rifletterebbe i tratti essenziali.
Questa cosa non mi inorgoglisce, certo. Perchè dovrebbe?
Ma mi crea una strana sensazione... che non so definire, ma che non è ne' positiva ne' negativa! Come un dato di fatto, che però non mi lascia del tutto indifferente. Forse mi diverte!
Perchè fondamentalmente ritengo debole una persona gelosa, ovvero che entra in uno stato mentale complesso dal quale rimane soggiogata e ingannata, mentre l'oggetto di gelosia, fintanto che questo sentimento non diventi violento e ostacolante, può in parte usarlo a proprio favore, traendone una minima forza intrinseca che deriva dalla riconferma del proprio valore, seppure riconfermato da altri!
Io, personalmente, ne rido!
Mi fa tanto ridere, ma non mi sposta di un centrimetro da dove mi trovo!
Ahahahhhh!

mercoledì 3 marzo 2010

Ma da dove eravamo partiti a parlare di Christopher Morley, libri e affini?
Ah eravamo partiti dai libri, appunto!
Per arrivare esattamente dove?

....




Uhmmm questo non lo so! Non lo posso sapere finchè non ci arrivo, tecnincamente, perciò....

... aspettiamo e vediamo!

E di solito quando poi inizio, non seguo un percorso predefinito, ne' una storia già scritta, al contrario mi piace seguire anello per anello dove finisce la catena! Perchè ogni anello si attacca a due diversi gemelli uno prima e uno dopo, giusto? Giusto.
E infatti un giorno, distrattamente e quasi automaticamente sono entrata in un'altra libreria, questa volta era la Libreria Utopia, in via Moscova a Milano (mia costante fonte di ispirazione e inaspettate sorprese piacevoli). Spontaneamente attirata verso i libri della casa Ed. Sellerio, dal loro blu romantico e molto sensuale, li ritrovo tutti in fila come soldatini, stipati stretti uno accanto all'altro in una linea piuttosto ben fornita. Li sfoglio rapidamente con gli occhi, più e più volte, avanti e indietro, giusto per gustarmi gli autori e i titoli, ammaliata dall'ordine e dallo stile. Christopher Morley! Uh?! mah? Ah già, il Parnaso! Ha scritto un altro libro?
[Precisazione importante: mi rendo perfettamente conto che è improbabile, o quantomeno non augurabile, che un autore scriva un solo libro, ma come ho detto io di solito mi faccio trasportare dal vento delle coincidenze e non seguo mai una linea, ne' retta, ne' curva, ne' altro, ne conviene che non vado a ricercare ardentemente tutti i libri che ha scritto un autore di cui ho letto un libro che mi ha colpito, non sono per nulla sistematica in questo! Per cui non avevo minimamente pensato di cercarmi un altro libro di Morley!].
Be' ad ogni modo, al di là delle righe e delle catene, lo comprai senza esitazione, perchè mi ricordavo quanto mi divertii nel dedicarmi alle pagine del Parnaso; e questa volta il titolo era altrettanto attraente : "La libreria stregata", di Christopher Morley appunto.
Che così si racconta:
"Questo negozio è infestato dagli spettri della grande letteratura, suoi ospiti; noi non vendiamo falsità né scarti. Gli amatori di libri sono qui i benvenuti, Nessun commesso verrà a mormorarvi nelle orecchie:- fumate pure - ma non lasciate cadere la cenere, prego! "
[La libreria stregata, C. Morley]


Be' per sfatare una tautologia bisogna sviscerarla, studiare, leggere, cercare dove si può trovare qualcosa. E quindi ho girato un po' di librerie, con estremo piacere, e l'ho trovato!
Eccolo lì, il mio parnaso (che io ho chiamato fin dall'inizio Pernaso, e a volte mi sbaglio ancora), un po' rovinato perchè letto e vissuto a fondo!!!! Che curioso! Brillante e ben scritto- particolare. Non un best seller, ma sicuramente un piccolo scrigno da scoprire.
Non vi dico di cosa parla, ma è un viaggio tutto da scoprire.
E poi la cosa che mi ha impedito di esitare anche solo per un secondo: la casa editrice Sellerio- adoro adoro adoro i loro libri, le copertine di quel tipo di carta, con dei disegni particolari, silenziosi e senza pretese ma molto eloquenti allo stesso tempo.
E ora che ci penso mi viene in mente anche la libreria dove ho comprato il libro: si chiama "Libreria del mondo offeso", a Milano in corso Garibaldi, uno scrigno che contiene tanti altri piccoli scrigni gioiello! E adesso che la cerco guardate cosa ho trovato ........ .... .... !




Allora dicevamo libri ...llibri, libri, libri.












Ma in particolare:un libro. Anzi due! Di un autore scoperto per caso. Scoperto tramite un filo di informazioni concatenate.
Sono partita da un articolo. Era Settembre e, in occasione del FeStival della Letteratura di Mantova (alla quale ogni anno vorrei presenziare, senza mai riuscirci!) c'era un articolo su "Io Donna" che raccontava la favolosa cittadina di Mantova (che mi propongo di visitare al più presto). Delle foto favolose presentavano degli scorci di una libreria, che mi colpì immediatamente per il gusto "inusuale" e particolare: Il Pensatoio: un nome, un programma.
Così sono andata immediatamente a vedere il sito internet di questa libreria!
Eccolo lì: il libro dalla copertina e dal titolo perfetto : "Parnassus on wheels".
Non sapevo nulla di questo libro. L'autore? Sconosciuto!



Il titolo però mi incuriosiva molto! Il parnasso.... ma cos'è un parnasso?
Difficile da definire. "Termine non trovato", dice il vocabolario. E se controllate su Wikipedia vi riporta al mio libro. Quindi: una tautologia, il parnasso è ... ... ... un parnasso!



lunedì 1 marzo 2010





Comitato pari opportunità (CPO)a Milano con Lella Costa, nel giorno dedicato alle donne, per festeggiare il pareggio tra i sessi, per cancellare quei gradini che ci separano, per ridicolizzare e ridere di quegli insulti velati, nascosti sotto finti complimenti, sotto scuse ridicole e banali, con giustificazioni infantili, che non si userebbero nemmeno per "bigiare" a scuola, che sono un ulteriore insulto alla nostra intelligenza.
Perchè purtroppo anche oggi, ancora nel 2010, le opportunità non sono ancora paritetiche.

Io ci vado. E il mio ragazzo mi fa il più regalo per la festa della donna: viene con me! Lo amo anche per questo.